• Dick-coin

    Chi sostiene di non aver avuto bisogno di strategie per incontrare il proprio partner, che in amore basti essere sé stessi e quindi non sia necessario un piano, come passare davanti a casa sua cento volte e, incontrandolo, sforzarsi di apparire convincente mentre si butta là un “che coincidenza!”, come dire di amare quel poeta o quel regista che non si conosce, frequentare le discoteche odiando le discoteche o di amare certi eventi socio-culturali che in circostanze ordinarie scanseresti accuratamente e tutta la serie infinita di stratagemmi atti a creare momenti che aiutino il caso, altrimenti tutt’altro che favorevole, affinché diventino l’occasione giusta, ebbene, mente nel novantacinque per cento dei casi e mi sta sulle palle nel restante cinque.

    Ci sono, di sicuro, quelli a cui va sempre tutto bene, anche senza un piano, ma i più sbagliano, rovinosamente, nei modi più disparati e imbarazzanti. La sola differenza la fa il fatto che i secondi subodorano che la classe è la fortuna del principiante quando muori prima di accorgerti che eri uno sfigato.

    Il piano è necessario e vitale per chiunque si trovi a competere, nella quotidiana lotta per l’accoppiamento, con esemplari che gli sembrino, all’occorrenza, molto meno imperfetti di lui.

    Il piano non è l’amore, perché l’amore è un’altra cosa, tuttavia, senza strategie, molti amori non sarebbero scoppiati, privati dell’opportunità; senza miccia, passioni infuocate sarebbero rimaste tristemente inesplose, come fiori appassiti prima di fiorire.

    Lo stratagemma costringe l’amore della nostra vita a guardare dalla nostra parte, come il dardo scagliato da un beffardo Eros, mentre quell’amore, pigro, rimarrebbe a fissare il vuoto.

    Anche la tecnologia aiuta, anzi, mai come oggi, gli innamorati senza speranza dispongono di strumenti avanzati. 

    Assistiamo alla razionalizzazione della gestione delle preferenze. È oggi possibile coefficientare l’affinità tra partner potenziali attraverso l’attribuzione di punteggi, per esempio, come avviene su certi siti di incontri, assegnati in base alla compilazione di precisi moduli che, se fatti coscienziosamente, potrebbero già escludere assortimenti infelici, tra persone appartenenti a target non affini.

    Sempre più persone trovano in questi strumenti, alla stregua dei consigli sul prossimo film da vedere sui canali a pagamento, in base alle precedenti visioni, un contributo irrinunciabile, arrivando a fidarsi talmente di loro da non ritenere di sacrificare granché, accettando di escludere le opzioni meno pertinenti col loro profilo. Ok, sanno di compromettere qualche possibilità di essere davvero felici, ma è già fin troppo facile imbattersi nella persona sbagliata, magari impegnata, disoccupata, mentalmente disturbata e innamorarsi di quella, fuori da quei circuiti. 

    Naturalmente, il sistema che ne deriva ha limiti evidenti nella ridotta diffusione, in quanto non tutti hanno un profilo, anche tra i soggetti che non hanno impegni pregressi e malattie mentali. Ciò permette quindi una scelta entro i limiti ristretti della cerchia dei soliti utenti. Dì per sé, essi rappresentano già una categoria molto precisa, come i soci di un club.

    Si sa, i coefficienti lavorano su base statistica e lavorano bene solo se quella base è larga. Per i film di Netflix o Sky, significa che il mio profilo sarà attendibile una volta che avrò visto un numero di film sufficientemente omogeneo, per genere, argomento o cast, da renderlo catalogabile.

    La scelta del film non è tuttavia un argomento trascendentale, per i più, dato che si possono compromettere mediamente soli centoventi minuti di vita, per cui spesso accettiamo di essere classificati senza precisione e sorridiamo se ci vengono sottoposti programmi che conosciamo e che non considereremmo mai di guardare.

    La questione è però ben diversa coi potenziali fidanzati e, anche se le cose sono molto cambiate, negli ultimi tre secoli, le scelte possibili non sembrano mai sufficienti.

    Una donna di buona famiglia di qualche secolo fa, ad esempio, a sedici anni, si trovava già impegnata a gestire proposte di fidanzamento. Nella sostanziale inesperienza, essa aveva tuttavia una gamma di limitate preferenze da esercitare. Tra i pretendenti disponibili e ritenuti sufficientemente degni, in quanto già passati al vaglio dalla famiglia, ella poteva eventualmente selezionare un preferito: il più bello, se ce n’era, il più giovane, ma non molto di più.

    Amarlo, poiché la scelta si faceva in pochissimi incontri, era questione di fantasia e fortuna. Desiderarlo, in un mondo in cui spesso l’unica finestra sul sesso dava sul talamo nuziale, non era un’opzione, ma scaturiva in qualche caso da fisiologica curiosità adolescenziale, avendo sedici anni, e moriva qualche anno dopo, di parto o nella vedovanza.

    I tempi sono molto cambiati e, rispetto al 1700, nel 2000 le donne che interagiscono con l’altro sesso non lo fanno più esclusivamente per sposarsi. Ciò le porta a intrattenersi, con chi vogliono e con chi le voglia, molto più a lungo che in passato, nella frequente evenienza di affacciarsi al sesso quindicenni e accasarsi per fare famiglia, in certi casi, anche quindici o vent’anni dopo.

    In quel lasso di tempo, una donna che non desiderasse fare figli e non volesse un compagno fisso, potrebbe conoscere centinaia di amanti, con estrema soddisfazione, addirittura fino al tedio. Diversamente, colei che volesse costruire una famiglia, potrebbe trovarsi nella posizione di guardarsi bene dal conoscere così tante opzioni, tra cui potrebbe diventare difficile eleggere papabili controparti per un impegno che richiedesse più di qualche mese, come quello di fare e occuparsi dei figli.

    Ecco perché i siti d’incontri sono apprezzati soprattutto dalle donne: permettono di scremare.

    Nel 2200, il profilo Tinder sarà obbligatorio per tutti i maggiori di quindici anni. In questo modo si allargherà la base di calcolo per codificare le affinità e nessuno correrà il rischio di innamorarsi senza aver preso in esame tutte le possibilità.

    Ogni uomo o donna che sia, nel 2200, avrà un profilo online. Esso diverrà in breve l’alter-ego virtuale, cui trasferire la parte gravosa del lavoro di ricerca, mentre le persone fisiche potranno dedicarsi alle serie TV, al pilates, alla panificazione a lunga lievitazione.

    Conoscersi non sarà necessario… non che lo sia mai stato. Tutto sommato, a volte, la non conoscenza a cui obbliga internet non è peggiore della limitata scelta di un paese di provincia.

    Quando conosci persone in un posto che ti piace frequentare, tra gente che ti piace incontrare, mentre fanno cose che ti piace fare o mangiano cose che mangi anche tu e dicono cose che dici anche tu, probabilmente, avendo il tempo di guardarle, di paragonarle, vedresti nel fatto di scegliere la tua persona preferita una sorta di innamoramento, sperimentando soddisfazione sorprendente, per esserti accaparrato un buon partito… naturalmente quando non succeda, strada facendo, di trovarsi innamorati davvero perché, si sa, l’amore è un’altra faccenda.

    In altri casi si potrebbe, allargando gli orizzonti, procedere a oltranza, nella ricerca, incontrando persone in posti in cui le persone con gusti simili ai nostri, rispettabili e di bella presenza, potrebbero andare. Potremmo espandere la zona di caccia a tutto il mondo e non essere mai contenti. Potremmo invece uscire di casa solo per andare a messa… o dal pusher… e imbatterci nel nostro bisogno d’amore, proiettandolo sul primo individuo, ignaro e incolpevole, che ci capiti davanti.

    Nel 2200, senza neppure distogliere lo sguardo dal telefono, potremmo essere in grado di ottenere entrambe le cose.

    La rete di incontri online non farà che perfezionare questa prassi. Si potrà persino visualizzare il feedback dei precedenti fruitori, come su Amazon, ma bisognerà saper riconoscere quelli fasulli, lasciati da ex fidanzati di altri continenti prezzolati, utenti fantasma, pagati da agenzie di marketing.

    L’elenco delle preferenze dovrà essere riconoscibile, come i fiori di Tiaré lo sono sull’orecchio per le ragazze di Tahiti. Chi non rispetterà le indicazioni sarà multato la prima volta e bannato la seconda.

    Naturalmente, gli alter-ego di maggior successo saranno quotati al Nasdaq e, per interagire con loro, si dovranno sottoscrivere pacchetti di criptovalute ora ancora da inventare, come il credit-chick o il dick-coin.

    I siti di incontri di maggior qualità concederanno garanzie biennali, in linea con lo standard CE, del tipo “soddisfatti o rimborsati”, ma anche il diritto di recesso, mentre per i maggiori utilizzatori, in virtù delle recensioni positive, concesse o ricevute, si assegneranno punti fedeltà e si sorteggeranno premi, come un tostapane, se nel 2200 mangeremo ancora toast.

    Si potrà comporre una lista dei preferiti, magari flaggandoli, tra i più quotati; qualcuno, anche in questo caso, sicuramente si sentirà molto orgoglioso, al termine del check-out, per aver scelto una controparte con alto scoring, magari molto meglio classificata di lui, senza tuttavia incorrere nel rischio frequente, nelle relazioni fisiche, che qualcuno dica che ha attaccato il cappello o che lo si dica dell’altra.

    Non vi pare possibile, vero? Neanche a me, anche se credo che, se sarà utile, accadrà. 

    Rendere quanto più proficue che sia possibile le occasioni di incontro, poiché da esse, finché si vorrà pretendere di innamorarsi, dipenderà la probabilità che succeda, sarà sempre un’attività in crescita. 

    Le possibilità di incontrarsi, da sempre, non possono che dipendere dalle nostre abitudini, dal nostro stile di vita. Nei millenni, le guerre, le epidemie, l’affermarsi di certi princìpi, certi capisaldi, hanno costretto spesso le persone a imbrigliare i sentimenti, permettendoli, si, ma a patto che si rispettassero, a seconda del caso, rigidi protocolli di sicurezza o consigliabile prudenza, canoni di nobiltà e signorilità, opportunità, decoro, decenza. Ogni epoca ha avuto seri motivi per cui, pena il caos, l’imbruttimento, l’inferno, se si fosse voluto amarsi, sarebbe stato necessario sottostare a precise ritualità, imparando da subito a distinguere il modo giusto e il modo sbagliato di farlo.

    C’erano poi, perché ci furono sempre, quelli che se ne fregarono, che, anche senza farlo apposta, sfidarono il sistema, le leggi e le convenzioni, senza tornaconto, senza speranze. La Storia e la Letteratura, probabilmente, tramanderanno i loro nomi ben oltre il 2200 ma, com’è noto, essi non fecero tutti una bella fine.

    Ciò non dimostra affatto che amarsi secondo le regole sia brutto, tuttavia, chiediamoci perché, le passioni ardenti di quei trasgressori, disperati amanti, le citiamo come esempio e alcuni di noi, i meno saggi, indubbiamente, le augurano a sé stessi, sospettando, anche se nessuno sa se è vero, che l’amore sia un’altra faccenda…

    …Ma apriamolo pure, il profilo Tinder, se ci va.