• Vivi, sperimenta, osa

    Vivi, sperimenta, osa.

    Fallo senza dare per scontato che gli altri debbano accettarti per come sei, o approvare quello che fai.

    Fallo anche senza provare fastidio per chi, a sua volta, vive, sperimenta e osa.

    Soprattutto: fallo sapendo da subito che è nella tua natura cercare la tua strada in antitesi, in alternativa a tutti gli altri — anche se non necessariamente in parallelo.

    Ti sarai accorto: non siamo soli.

    Le regole sociali possono spiazzarti, ma, alla lunga, possono anche tornarti utili.

    È necessario comprendere gli equilibri e le dinamiche del branco: c’è chi non è affatto turbato all’idea di vedersi assegnare un ruolo, e chi, invece, lo trova inaccettabile.

    Per molti è letale accorgersi di non essere il re della foresta.

    Il re, poi, sembra volere la tua tranquillità… per il tuo bene.

    Forse è vero — perché il tuo star quieto può giovare anche a te — ma soprattutto giova a lui.

    Il re, come il leone coi leoncini, ti protegge e ti sfama, se può, e questo garantisce durevolezza al suo dominio.

    Ma tu non vuoi essere dominato da nessuno, anche se sei giovane, e probabilmente non sei pronto.

    Non sai se avresti la forza o il coraggio di metterlo in discussione, un re…

    Cosa si fa, in questi casi? Si sfida a duello? Si fa la rivoluzione?

    È davvero necessario lottare?

    Se vuoi il posto di qualcuno — anche in un mondo civilizzato — ci sono poche pratiche dissuasive efficaci che non prevedano la lotta.

    La lotta, però, può assumere forme diverse.

    Inoltre, è possibile che tu, quel posto, nemmeno lo voglia davvero — almeno non a lungo, anche se te lo cedessero.

    Che fare, allora?

    A volte basta spostarsi un poco più in là, lontano dal turbine vorticoso delle lotte di potere.

    A volte lo spazio è sufficiente per tutti.

    Altre volte, invece, le dispute non hanno vincitori, e ti trovi ad assistere a catastrofi, a sopravvivere sulle macerie di poteri che non avresti voluto.

    A volte, ti ritrovi re… di niente. O quasi niente. Ma pur sempre re.

    Sappi che serve molta vita a disposizione.

    Si sacrifica molto, nella ricerca di un obiettivo… e servono antiacidi.

    A volte non hai spazio. O non lo vedi. O non hai il tempo per cercarlo.

    Ecco: è un percorso difficile, devi saperlo.

    Alcuni non ce la fanno.

    Quando ti dicono che l’infanzia è il tempo della spensieratezza, non fidarti…

    È gente che non ha pensieri neanche ora che è anziana.

    Per chi pensa, però, sappi che poi migliora.

    Lentamente, il tempo risolve.

    Non guarisce mai — non è il suo compito —

    ma cambia le prospettive.

    E spesso, più spesso di quanto penseresti, ti dà ragione.

    E soddisfazione.

    Credo che un buon consiglio sia, disponendone, di prendersi tutto il tempo che serve.

    È per questo che vale la pena non arrendersi mai,

    soprattutto quando si è giovani e il tempo sembra infinito — anche quando sembrerebbe inutile farlo.

    La felicità ti porta a dire che ne è valsa la pena,

    anche se è durata un solo secondo.

    Il dolore, sia pure in extremis, passa. Sempre.

    È il più sopravvalutato dei sentimenti.

    Tieni duro.